I piatti giapponesi
Più strani da assaggiare

Ristorante Chopstick

Quando ci si approccia alla gastronomia di un Paese che non è il proprio, spesso ci si trova di fronte a usanze e ricette che ai nostri occhi possono apparire a dir poco strane, quando invece nel Paese in questione rappresentano magari una tradizione consolidata, millenaria.

Per gli occidentali, la cucina giapponese, ma diciamo quella orientale in generale, è piena di cose strane.
Dove risiede la “stranezza” di questi piatti? In alcuni casi è l’ingrediente da solo a suscitare curiosità, perplessità e persino dubbi. In altri casi, invece, è il tipo di preparazione che impressiona: l’ingrediente utilizzato è accettato come normale, ma è la preparazione, magari la consistenza che assume o il gusto che sprigiona lo rendono strano.

Vediamo quali sono alcune di queste “strane” pietanze, di questi “strani” piatti della cucina giapponese.

• Fugu: il pesce palla
Ciò che generalmente si sa a proposito del pesce palla è che…è velenoso!
Per trattare e cucinare il pesce palla, fugu, gli chef devono seguire una particolare tecnica, praticare anni e anni di tirocinio ed ottenere una speciale licenza.
Come tutti gli altri pesci, viene preparato in più modi: sashimi, cioè crudo, oppure bollito, stufato o fritto.

• Shirako
Si tratta di un piatto speciale riservato ad occasioni speciali: è liquido seminale di pesci – generalmente salmone o pesce palla – lasciato all’interno dei propri testicoli. Si consuma sia crudo che cotto, accompagnato da verdure o riso bianco e con salse a base di soia e di sakè.

• Hachinoko
Questo è invece un dolce croccante, a base di salsa di soia, zucchero e…larve di api cotte.

• Shiokara
È uno stuzzichino giapponese, che spesso viene accompagnato alla birra o al whisky: si tratta di interiora di pesce fermentate.

• Natto
Questo piatto è a base di fagioli di soia fermentati, dal sapore molto forte e pungente. Fin qui non sembrerebbe tanto strano, se non per la sua consistenza, che risulta decisamente viscida e collosa.

• Funazushi
Potremmo definirlo l’antenato del sushi e anche una rarità.
Nasce inizialmente come metodo di conservazione del pesce crudo: dopo essere stato pescato, il pesce viene pulito e messo a macerare in barili con riso bollito e sale. A questo punto avviene una fermentazione che può durare da qualche mese a più anni. Il gusto è ovviamente quello forte e pungente dei cibi fermentati.

• Nankotsu
Piatto a base di pollo…sono cartilagini di pollo, che vengono cucinate si fritte che alla brace.

• Shirou no odorigui
Questo è un piatto a base di pesci…vivi. In questo caso si tratta di piccoli pesci trasparenti, gli shirou appunto, che vengono immersi nell’aceto prima di essere mangiati vivi. Il termine odorigui significa letteralmente “magiare danzando”…

• Inago no tsukudani
Ed ecco un altro piatto a base di insetti per chiudere la carrellata di piatti “strani”: questo in particolare è a base di locuste caramellate bollite in salsa di soia e zucchero. Sono piccole, gommose, ma anche croccanti. Sono un piatto tipico del Giappone centrale e vengono mangiate sia così che con del riso bianco.