Giappone e Perù
Una storia di incontri e tradizioni

Ristorante Chopstick

Fra Giappone e Perù c’è un legame che dura ormai da qualche secolo: il Perù ospita la seconda comunità giapponese del Sudamerica – la prima si trova in Brasile.

Questa lunga storia di incontri di popolazioni e tradizioni risale al 1800, quando ebbe inizio il flusso migratorio dei giapponesi verso l’America Latina.
Prima ancora che in Brasile, i giapponesi arrivarono in Perù, visto che esso è stato il primo Paese latinoamericano a stabilire relazioni diplomatiche con il Giappone nel 1873.
La maggior parte degli immigrati proveniva delle prefetture di Osaka, Gifu, Hiroshima, Kanagawa e Okinawa e trovava facilmente impiego nel settore agricolo. Finiti i contratti di lavoro che tenevano le famiglie nei territori di campagna, queste cominciarono a spostarsi anche nelle città.

Anche se l’integrazione non è stata affatto facile, aggravata anche dagli eventi storici collegati alla Seconda Guerra Mondiale, ad oggi la comunità di peruviani giapponesi corrisponde a circa l’1,4% della popolazione.

Ogni processo di questo tipo porta per forza ad una “contaminazione” culturale che si rivede, ad esempio, nelle tradizioni culinarie. Famosissima ormai in tutto il mondo è la cucina nikkei, che nasce dall’unione della cucina giapponese, rigorosa e dai gusti delicati, con la cucina peruviana, estrosa e dai gusti decisamente più coloriti.
Nelle preparazioni dei peruviani giapponesi è frequente trovare, a fianco del riso, del miso e delle alghe anche ingredienti quali la frutta tropicale, le patate, il mais e i piccantissimi peperoncini sudamericani.
Allo stesso modo il Perù ha appreso l’utilizzo di un alimento fino a qualche decennio fa veniva considerato scarto della pesca: il polpo.

In Perù, la comunità peruviana giapponese è tutt’ora legatissima alle usanze tradizionali del Paese d’origine, che mantiene vive, come avviene, ad esempio, con i festeggiamenti per l’anno nuovo – Shinnenkai, la festa delle ragazze – Hinamatsuri, la festa dei bambini – Kodomo no Hi e le feste buddiste come l’Obon e l’Ohigan.