Viaggio nella cultura cinese
Una delle più antiche al mondo

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Per gli occidentali le culture orientali sono da sempre motivo di curiosità, di studio e spesso anche di ammirazione.
Si tratta di culture antichissime, radicate in un passato molto remoto, ma che conservano tali e quali un valore effettivo anche al giorno d’oggi, che appaiono solo marginalmente toccate dalla “modernizzazione”.
Anche la cultura cinese rientra fra queste grandi tradizioni millenarie e tuttora così radicate nel suo popolo.

La Cina viene da sempre definita come “L’Impero Celeste”: oltre ad indicare un territorio vastissimo al centro dell’Asia, quindi da sempre di straordinaria importanza economica e politica, questa definizione attribuisce alla cultura cinese anche un significato più profondo. Nella terra dell’Impero Celeste divino e mortale coesistevano: sono state le divinità, attraverso le dinastie regnanti che si sono susseguite, a trasmettere al popolo cinese una grande e ricca cultura.
La cultura cinese è quindi considerata di ispirazione divina.
È inoltre l’unica cultura al mondo ad avere una storia documentata continuamente da 5000 anni.
Si capisce quindi l’immensa portata di questa cultura e l’immenso valore che porta tutt’oggi con sé.

Le tradizioni che hanno avuto origine più di 5000 anni fa sono quelle che si rispettano tuttora e sono sentite in maniera molto viva dalla popolazione cinese, che fa di queste tradizioni la propria identità culturale.
Una di queste è il calendario lunare: mentre nel mondo occidentale si usa il calendario gregoriano, basato sulle fasi solari, in Cina si usa il calendario lunare, basato sulle fasi lunari.
È per questo che le festività cinesi non hanno niente a che vedere con quelle occidentali.
In linea di massima le festività cinesi si possono suddividere in tre grandi categorie: quelle agricole, cioè legate ai ritmi della terra e all’avvicendarsi delle stagioni; quelle religiose, che servono a ricordare la figura del Buddha o quelle dei propri antenati defunti; infine ci sono i festival, appuntamenti tradizionali che di solito si tengono per commemorare qualche particolare mito o leggenda le cui origini affondano nella notte dei tempi.
La festa più importante in Cina è il Capodanno, che segna l’inizio di un nuovo anno, ma non coincide con il Capodanno occidentale. Di solito quello cinese cade nel mese di febbraio – secondo il calendario gregoriano – e inizia con la prima luna nuova dell’anno.
I festeggiamenti si protraggono per circa due settimane. Questa festività è nota con il nome di Guo Nian, Festa di Primavera e segna l’inizio di un nuovo ciclo di rinascita.
Durante le celebrazioni del Capodanno si fa largo uso del colore rosso e si tengono tanti spettacoli di fuochi di artificio. Questo perché un’antica leggenda narra che il drago Nian, il quale esce fuori dalla sua tana con l’intento di depredare i terrestri e di terrorizzarli, deve essere scacciato: servono quindi il colore rosso, tanto rumore e tante luci.
La festa di Primavera culmina con la festa delle lanterne, che deriva da un’antica tradizione dei monaci che usavano accendere le lanterne per venerare Buddha.
Oggi la festa delle lanterne è un vero spettacolo per gli occhi: vengono costruite lanterne di carta di ogni forma e dimensione, alcune sono veri e propri capolavori e vengono lanciate in cielo di notte, in segno di buon augurio.

cina

Un’altra festa tradizionale cinese dalle origini antichissime è il Qingming Festival. Questa ricorrenza cade tra il 4 e il 5 aprile e coincide grossomodo con l’occidentale commemorazione dei defunti. Nel giorno di Qingming i cinesi adornano le porte con rami di salice per proteggere l’abitazione dagli spiriti maligni e imbandiscono la tavola sulle tombe dei loro cari. Si considera inoltre di buon auspicio far volare un aquilone.

Anche il Festival delle barche drago ha origini antichissime. Si racconta che nel III secolo a.C. uno dei più popolari poeti cinesi, Qu Yuan, decise di togliersi la vita e affogò nel fiume. Tutti coloro che lo amavano corsero a cercare di salvarlo, salpando con numerose barche.
Oggi tutto questo si celebra con variopinte imbarcazioni di legno dalla forma di drago che si sfidano lungo i fiumi.
Questa festività, che si svolge solitamente nel mese di giugno, è talmente peculiare da essere stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

In Cina si festeggia anche l’equivalente del San Valentino occidentale: è il Qixi Festival.
È detto anche Festival del doppio sette, poiché cade il settimo giorno del settimo mese lunare – grossomodo tra luglio e agosto: le ragazze non ancora sposate lasciano i loro voti ai templi al fine di poter trovare l’anima gemella.
La festa si celebra in questo giorno perché è quello in cui le due stelle Vega e Altair sono vicine. Leggenda narra che Vega, che era figlia di una dea, scese in terra e si innamorò di Altair, che però era solo un umano.
I due vennero separati per sempre nonostante il loro grande amore e adesso si possono toccare solo una volta all’anno.
L’usanza vuole che le ragazze mettano un ago nell’acqua: se l’ago non affonda, presto troveranno marito.

Altra festa importantissima in Cina, seconda solo al Capodanno è la Festa di mezzo autunno, o Festa della Luna. In questa occasione si celebra l’autunno, che in Cina però cade nel mese di agosto, in memoria dei rituali che venivano svolti per venerare la dea Luna. Dolce tipico di questa festa è infatti la Mooncake – Torta di luna.

Il legame con la tradizione ed il passato, in Cina, è dunque molto forte e arriva a influenzare la cultura sempre, secolo dopo secolo.
Tutti i rituali, le usanze e le tradizioni hanno origini e significati profondissimi e sono perfettamente integrate nella vita quotidiana dei cinesi.