Ramen
Che cos'è e come cucinarlo

Ristorante Chopstick

“Una ciotola di Ramen contiene l'intero universo”.
La frase (ripresa dalla commedia Ramen Girl) è la sintesi perfetta dell'essenza di questo tipico piatto giapponese, vera icona culturale di questo popolo nel mondo.
Questo piatto molto semplice ma anche particolarmente saporito e sempre riccamente decorato, consiste in una zuppa calda con noodles e verdure servita bollente, il che lo rende perfetto per scaldarsi durante l'inverno.

Origini
Sulle sue origine aleggia un velo di mistero, ma si sa che venne introdotto in Giappone dalla Cina (molto controverse le opinione sul periodo) e si racconta che fu uno studioso confuciano venuto da questo Paese a proporre per la prima volta questo piatto in Giappone.
Grazie alla sua preparazione facile e il suo particolare gusto saporito, si è poi diffuso in tutta la nazione nel periodo del dopo guerra, fino a diventare oggi nel mondo il piatto preferito di questo tipo di cucina.

Come mai è così amato?
Questa preferenza è dovuta essenzialmente, alla presenza dei noodles, al modo di mangiarlo (con bacchette e mestolino, succhiando rumorosamente) e soprattutto al particolare brodo che, se preparato a regola d'arte, dovrebbe consentire di cogliere il cosiddetto Umami, il quinto sapore (distinto da dolce, salato, aspro e amaro), concetto sconosciuto a noi occidentali, ma che si dice essere presente anche nel latte materno e dunque di grande valore affettivo per chiunque.

Varietà regionali
Esistono alcune ricette comuni a tutte le zone del Paese, ma vi sono anche alcune varianti regionali che potrete gustare solo in loco:

• Ramen Miso di Sapporo - Hokkaido: tipicamente ricoperto di aglio, maiale tritato e germogli di fagioli, ai quali talvolta vengono aggiunti prodotti di mare locali come capesante, granchi o calamari.

• Ramen di Tokyo: con tagliatelle più spesse e ricce servite in brodo di pollo insaporito con soia e dashi, decorato con scalogno, maiale a fette, germogli di bambù fermentati, spinaci e alga nori.

• Lo Ie-Kei: ramen tipico di Yokohama, viene p'reparato con tagliatelle lisce e spesse in brodo di maiale e salsa di soia, guarnito con alga nori, scalogno affettato, maiale a fette, spinaci bollite e uova soda.

• Ramen di Hakata: il nome deriva dall'omonimo distretto della città di Fukuoka ed è composto da un brodo ricco di osso di maiale con tagliatelle lisce e sottili, spesso decorato con verdure speziate di senape, aglio schiacciato, zenzero sottaceto e semi di sesamo.

• Ramen di Kitakata: questa variante nota per le sue tagliatelle molto spesse, piatte e ricce che vengono servite con brodo di maiale e niboshi -piccole sardine disidratate-.
In questa zona, il ramen è ha così tanta importanza che per indicarlo si utilizza la sola parola soba anziché l'espressione nihon soba (soba giapponese


Il museo del Ramen
L'importanza di questa pietanza in tutto il Paese è testimoniata anche dalla presenza di un museo, il “Shin-Yokohama Raumen Museum”, in cui viene raccontata la storia e il crescere del suo successo, e vengono mostrate le varietà di tagliatelle, zuppe, decorazioni e ciotole utilizzate in tutto il Giappone.

La ricetta del ramen
Nelle case dei giapponesi e nei ristoranti in Giappone il ramen è un piatto comune.
All’estero, ogni ristorante che proponga la vera cucina giapponese ha, naturalmente, nel suo menù, almeno una versione di ramen.
Perché però non provare a fare il ramen a casa?
Abbiamo proprio una ricetta facile per avvicinarsi a questo fantastico piatto, ricco di tradizione e di aromi unici, vera espressione della cultura culinaria giapponese.

La lista degli ingredienti non è vastissima ed è anche facile da mettere insieme. Ci sono forse alcuni elementi che possono non essere presenti normalmente in una dispensa italiana, ma che sono ormai facilmente reperibili in tutti i negozi di alimentari etnici e nei grandi supermercati.

Ingredienti:
• 1 l di brodo di pollo

• 200 g di arista di maiale

• 2 cipollotti

• 1 spicchio di aglio

• 4 uova

• 2 cucchiai di mirin

• 50 ml di salsa di soia

• 1 cucchiaio di zucchero

• 2 cucchiai di olio di semi di mais

• 1 cucchiaio di brodo di dashi granulare

• 20 ml di aceto di riso

• Radice di zenzero e sale qb

• 350 g di noodles di frumento


Bollire le uova per 6 minuti, freddarle sotto l’acqua corrente (il tuorlo deve rimanere morbido) e sgusciarle.
In una ciotola mischiare aceto di riso, salsa di soia e zucchero e immergervi le uova, coprire con la pellicola e lasciare marinare in frigo per 4 ore.
Rosolare nell’olio di mais un trito di aglio, cipollotto e zenzero. Aggiungere il brodo di pollo e il brodo di dashi. Aggiustare di sale utilizzando la salsa di soia.
Mentre il brodo sobbolle, cuocere le fette di arista su una piastra antiaderente: dopo averla scottata da entrambi i lati, sfumare con il mirin e proseguire la cottura a fuoco moderato. Tagliare poi le fette in pezzi più piccoli.
Cuocere i noodles in acqua leggermente salata, scolarli e aggiungere il brodo bollente, le uova marinate tagliate a metà e l’arista di maiale.